Il quaderno di Day One
Come è iniziato questo progetto e un autografo di Michael Stipe (quello dei R.E.M.).
Pochi mesi fa ho fatto una cosa che non avevo mai fatto prima: mi sono messo in fila e ho aspettato il mio turno per farmi fare un autografo. Ero in uno spazio espositivo in una zona in via di sviluppo di Milano, all’interno di un edificio che non definirò pericolante perché spero che tecnicamente non lo fosse (ma a vederlo da fuori era facile sbagliarsi). La persona con in mano la penna era Michael Stipe, uno dei R.E.M., tra i gruppi musicali a cui sono più legato (e il primo di cui abbia mai visto un concerto, nel 1995). In quell’occasione Stipe presentava i suoi lavori come fotografo e, proprio per il legame appena detto, mi sono convinto che valesse la pena contravvenire alla mia regola del “non dare fastidio alla gente a cui danno tutti fastidio”.
A Stipe ho fatto firmare un piccolo quaderno, che ho comprato oltre dieci anni fa in Giappone. Lui l’ha guardato un attimo, se lo è rigirato tra le mani e, istintivamente, ha fatto per sfogliarlo, per poi richiuderlo velocemente. Forse pensando che non fosse buona educazione. Per quanto mi riguarda avrebbe potuto tranquillamente farlo, perché dentro avrebbe trovato “solo” i nomi di alcune centinaia di videogiochi.
In effetti mesi prima, a settembre del 2023, avevo preso quel quaderno e l’avevo trasformato in un’agendina, assegnando a ogni pagina due giorni dell’anno. Nelle settimane successive ho iniziato la mia ricerca delle date di debutto di tantissimi videogiochi, dal 1° gennaio 1980 al 31 dicembre 2015. Ogni volta che ne trovavo una di quello che mi sembrava un gioco degno di essere annoverato, ne scrivevo il nome nello spazio dedicato a quel giorno. Verso la fine di settembre ho completato la prima fase di raccolta dei nomi e delle date e il quadernino era già diventato bello gonfio, come succede quando ai quaderni su cui si scrive e che si sfogliano un bel po’. Secondo me i segni dell’usura danno qualcosa in più a libri, diari e quaderni, come se dentro ci fosse anche più di quello che c’è scritto.
Oltre all’usura, ci sono anche un po’ di adesivi, da quelli di Super Mario World, Viva Piñata e Animal Crossing a uno dei Chemical Brothers e ce n’è pure uno di un robottone anni ‘80 non meglio precisato. E dentro ci tengo pure alcuni disegni che mi ha dedicato il mio erede universale di sette anni, che ormai è un convinto evangelista della chiesa dei Pokémon.
Di fatto, quel quaderno è Day One (se non sapete cosa sia, leggete questo). Anzi, è stato Day One ancora prima che mi fosse chiaro cosa avrei voluto che fosse Day One. Poco per volta ci ho messo dentro molto altro: le idee su come proporre e scandire la pubblicazione di Day One, gli elenchi dei giochi che avrebbero dovuto esserci anche in mancanza di una data precisa (ne parleremo ancora), o la lunga lista degli [omissis1]. E su quel quaderno, da marzo, c’è l’autografo con dedica di Michael Stipe: “A Mattia, Michael!”. Cuoricini.
Un abbonamento superpiù!
Vi ricordo che è già possibile tramutare la propria iscrizione gratuita a Day One in una promessa di iscrizione a pagamento, che assicura di ricevere tutte le puntate (che, spoiler, saranno più dei giorni dell’anno!). Se tutto funziona come ho capito io, il pulsante qua sopra dovrebbe già permettervi di passare alla promessa di abbonamento. Se invece non avete ancora un’iscrizione… potete comunque partire dallo stesso pulsante.
Se non sai cosa sia Day One
Qui ci va un pezzo che però è una delle sorprese di Day One, ma a breve ci torno sopra.