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Oggi nel 1992
Road Rash II vi vuole convincere che c’è qualcosa di bellissimo nell’aprire il gas su una moto da strada, mentre attorno scivolano veloci le vallate dai colori autunnali di un qualche punto remoto degli Stati Uniti. E fin qui, ci vuole poco. Vuole anche rassicurarvi sul fatto che l’estasi completa si raggiungere se, nel bel mezzo della contemplazione, ci piazzate anche una catenata sul casco di un altro pilota che vi passa a fianco.
È giunta l’ora di guidare all’impazzata. E le strade sono doppiamente pericolose, quando gareggiate uno contro l’altro. Gare di velocità simultanee a 2 giocatori, nuovi scontri spettacolari, nuove super-motociclette “Nitro”. Aumentate la vostra potenza con un bastone o con la nuovissima pesante catena.
Dal retro della confezione di Road Rash II (Mega Drive)
Oggi nel 1991
{ di Alessandro Zampini }
[WC] Quando mi regalarono un’Amiga 600HD con una tonnellata di dischetti pensai che la mia esperienza sulle console, iniziata solo qualche anno prima, fosse già finita. Su Amiga potevo avere tutti i giochi che volevo, che erano più vicino ai miei ancora estremamente acerbi gusti. Ma soprattutto, su Amiga potevo giocare a Monkey Island 2.
Per me le avventure grafiche al tempo erano un pastone indistinto di meraviglia e arguzia: quelle Lucas erano le mie preferite, ma mi piacevano pure quelle di Sierra o di Westwood, di cui ricordo con estremo amore Gobliiins e The Legend of Kyrandia. Monkey Island 2, dicevamo. È stato il primo gioco che mi sono comprato da solo (o meglio, mi regalarono Street Fighter II che per Amiga era una chiavica così lo andati a cambiare con la faccia del "me lo hanno regalato doppio") e ricordo che al tempo il fatto che fosse su 11 dischetti mi fece immediatamente capire che avevo fatto la scelta giusta: voglio dire, Street Fighter II era su su 4, questo EVIDENTEMENTE sarebbe stato quasi tre volte più bello.
E lo fu, più bello. E ben più di quasi tre volte.
Il ponte di Woodtick, la prima area del gioco, è stampato a lettere di fuoco nella mia mente e sul mio braccio, la metà degli enigmi, che al tempo superavo più per caso o perché provavo ogni oggetto con ogni altro oggetto, li ricordo ancora ora, il senso di scoperta e mondo sconfinato che provai una volta lasciata Scabb Island, è una delle esperienze legate ai videogiochi più forti che ricordi. In Monkey Island 2 c'è un level design (anche se non certo si possa definire così) brillante, una serie di situazioni esilaranti, una grafica che al tempo era fuori scala e una serie di personaggi, battute e scambi che difficilmente ho rivisto più avanti.
Monkey Island 2 era soprattutto un gioco che voleva far ridere, che voleva essere divertente perché lui e i suoi autori erano i primi a non prendersi troppo sul serio. In ogni singola schermata si rideva sia di Guybrush, il suo protagonista, che con Guybrush, una cosa che purtroppo si è abbastanza persa mano a mano che il videogioco è diventata un'industria colossale.
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Oggi nel 1988
Era naturale che la giapponese Capcom non si facesse sfuggire l’occasione di dare un seguito a una delle sorprese dell’anno scorso. E infatti eccoci qua con Mega Man 2. Il Dr. Wily è tornato all’attacco assieme a un piccolo esercito di collaboratori: sono ben 8 i boss che Mega Man dovrà affrontare, ciascuno con la sua abilità speciale (a disposizione del “blue bomber” nel caso riesca a batterli).
Bellissimo! Mi è piaciuto un sacco Mega Man e non pensavo proprio che Capcom riuscisse a dargli un degno seguito, ma mi sbagliavo! La grafica è migliore di quella del primo, è più lungo e ci sono pure le password. L’unico aspetto negativo è che è più facile del primo gioco, ma forse non è poi questo gran problema! Super gioco!
Jim Allee - Electronic Gaming Monthly1
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Qualcosa in più…
Road Rash II, assieme al primo gioco, è senza dubbio sull’ipotetico podio dei giochi il cui titolo è stato frainteso più a lungo, nella storia delle riviste specializzate di videogiochi italiane. Per un numero spropositato di volte è stato presentato e citato con il nome di Road Rush II.
…e un fatto di oggi, da GamesIndustry.biz
24 dicembre 2016: Il futuro è nero. Dalle ceneri di Crytek Sofia nasce un nuovo studio, anzi rinasce. Nel 2008 Crytek aveva acquisito Black Sea Studios, modificandone il nome in Crytek Black Sea. Oggi, dopo la recente chiusura di alcuni degli studi di Crytek, tra cui appunto Crytek Black Sea di Sofia, arriva la notizia che parte del team si è riunita sotto il nuovo-vecchio titolo: Black Sea Studios.
Per maggiori informazioni: “Gli sviluppatori di Sofia di Crytek riformano Black Sea Games” - GamesIndustry.biz
Fast forward: nel marzo del 2017, pochi mesi dopo la ri-formazione, Black Sea Studios venne acquisita da Creative Assembly e divenne Creative Assembly Sofia. Ancora oggi è parte dell’editore inglese di proprietà di Sega. Il suo ultimo gioco è Total War Pharaoh (2023).
Legenda: [WC] Wild Card - Ha debuttato questo mese, ma il giorno esatto non è noto.
And lots of things seemed futile then, but love and music can save us / And did
Luglio/agosto 1989, #2