È successo il 22 dicembre
Transbot, Dragon Crystal, World Soccer Winning Eleven, Valkyrie Profile e Me & My Katamari.
Ciao! Cosa si fa la domenica mattina, ogni settimana? Si ascolta il podcast di Day One, ben detto. Anche durante la messa o mentre si pulisce casa. Per una volta tanto verrà fatto uno strappo alla regola e per martoriare ulteriormente le vostre caselle, manderò una puntata della newsletter che include unicamente il podcast di questa settimana. Tutte le uscite dello show (?), condotto da Alessandro Zampini e da me, sono come sempre disponibili su Spotify, Apple Podcasts e tanti altri posti che tendono a sottopagare gli artisti (noi non siamo artisti e quindi non veniamo pagati affatto). Però questa volta ve lo troverete comodamente spalmato anche tra le altre mail di spam, diciamo tra un paio di ore. Ma adesso sotto con la selezione di giochi del 22 dicembre.
Risorse: Il podcast - Discord - Dicembre - Tutte le puntate
Oggi nel 2005
Me & My Katamari è il nuovo episodio dell’impresentabile e irresistibile serie creata da Keita Takahashi nel 2004. Il Principe e il Re del Cosmo (accompagnati da una sempre più nutrita schiera di parenti di vario grado) si rimettono a raccogliere roba, nel tentativo di ammassarne a sufficienza da creare delle isole in un arcipelago che lo stesso Re del Cosmo ha, accidentalmente, distrutto. Insomma, cose di tutti i giorni nel cosmo di Katamari Damacy.
Oggi nel 1999
Enix si trasferisce nelle terre del Nord e ne approfitta per mettere assieme Valkyrie Profile, un curioso GdR pieno d’azione e di mitologia del luogo. La saggezza dello storico editore giapponese viene dimostrata nell’equilibrio con cui mette assieme vecchio e nuovo, progresso e conservazione. C’è il mondo 3D e poi i “livelli” in 2D, ci sono le fasi piene d’azione e di movimento diretto della valchiria protagonista, ma poi anche le classiche battaglie da gioco di ruolo (pur se con un’interpretazione tutt’altro che banale). La parte di Valkyrie Profile che funziona meglio è quella scritta, che rende interessanti i guerrieri da reclutare e poi addestrare in vista del ragnarok.
È un grande gioco e lo consiglio con tutto il cuore a chiunque abbia una passione per i GdR, anche se so che quest’anno ne sono usciti davvero tanti di ottimi. Se cercate un’altra storia affascinante, che metta assieme anche un gameplay innovativo come pochi altri, allora mettete da parte i soldi e il tempo [per Valkirye Profile].
David Smith - IGN1
Giocaci oggi: PlayStation
Oggi nel 1995
World Soccer Winning Eleven è il primo videogioco di calcio per la PlayStation, ed è tutto in 3D! Lo ha realizzato Konami, ma non ha molto a che vedere con International Superstar Soccer visto sul Super NES e sul Mega Drive. La visione d’insieme è comunque emozionante e tutto si muove molto meglio di certi maldestri tentativi di sport tridimensionale visto nelle generazioni precedenti. Ci sono le squadre nazionali e i nomi, quelli sì, ricordano le scelte fantasiose di International Superstar Soccer. Il codino virtuale di Roberto Baggio/Galfano, protagonista della tempesta calcistica a 16 bit già citata, però, è ancora su un altro livello.
Oggi nel 1990
{ di Alessandro Zampini }
Quello che so di Dragon Crystal è che fu un gioco uscito sul Game Gear nel quale si devono terminare dei livelli generati proceduralmente e far crescere il proprio personaggio abbastanza da diventare sufficientemente forte per arrivare alla fine. Chi lo sviluppò (Sega) e quando (1990) è una cosa che ho scoperto praticamente solo per compilare questa scheda, perché è uno dei pochi giochi che vorrei lasciare in una dimensione di sola nostalgia e ricordi, senza alcuna ricerca o ragionamento fatto a posteriori.
In Dragon Crystal, una specie di gioco mortaccino prima che esistessero i giochi mortaccini, si affrontano 30 livelli pieni di mostri, armature, spade e bastoni, ognuna (o quasi) con i suoi pro e i suoi contro. Il combattimento è a turni, nel senso che a ogni input corrisponde un movimento o un attacco (che pure è automatico in prossimità del mostro) e ci sono un sacco di altri oggetti e libri che fanno cose specifiche che però mi sono sempre state, e tutt'ora sono, misteriose.
E mi piacerebbe che rimanessero così perché Dragon Crystal è sempre stata solo un'avventura fatta in famiglia, con zio e cugini, tutti chini su quel minuscolo schermo a fare cose che capivamo appena, nella speranza di imbroccare la partita giusta in un susseguirsi di partite perse male che però hanno fatto per anni parte di una tradizione famigliare che voglio ricordare sempre.
Lo abbiamo finito una sola volta, Dragon Crystal, tutti insieme, e chi c'è ancora se lo ricorda con grande calore e trasporto.
Oggi nel 1985
Transbot è un videogioco piccolo e lo era già quando venne realizzato per l’allora debuttante Master System di Sega. Non venne venduto nel formato cartuccia, ma in quello delle piccole schede destinate a ospitare giochi… piccoli, appunto. Transbot è uno sparatutto semplice semplice, con una progressione chiusa: i livelli non si interrompono mai e continuano a ripetersi. Non c’è molto da fare e ogni tanto compare un piccolo camioncino sul fondo dello schermo, che se distrutto lascia un bonus da raccogliere per far partire una roulette che assegna, per qualche secondo, una versione alternativo del colpo base. Può anche portare a trasformare l’astronave in un robot.
Fine.
Transbot è stato il gioco che mio padre ha accettato di comprarmi in un pomeriggio autunnale, quando lo trascinai in un negozio Giocheria della provincia milanese in un sabato qualsiasi del 1990 (penso). Mi aveva detto che non avrei potuto avere un gioco “grosso”, ma quelli su scheda costavano di meno e quindi trovammo un accordo. Non mi piacque granché, ma negli anni ho associato a Transbot non tanto il videogioco, ma la pazienza di mio padre che, mi sono detto poi, in quel pomeriggio stava pensando a tutt’altro. Forse al lavoro, non lo so. Ma che comunque accettò il compromesso, pur di farmi felice. Quindi con un certo ritardo e sperando che nell’Altrodove arrivino le email: “grazie!”.
Per non parlare di…
Pocky & Rocky (1992), Castlevania III: Dracula's Curse (1989).
Un fatto di oggi, da GamesIndustry.biz
22 dicembre 2004: Il nudo di una minorenne in un videogioco. The Guy Game non è davvero un videogioco. Si tratta, tutt’al più, di una squallida operazione in cui il banale meccanismo di un quiz interattivo è tutto ciò che separa chi “gioca” dalla riproduzione di una serie di immagini o brevi filmati in cui delle ragazze rimangono a seno scoperto. Il materiale delle “performance” ha origine in foto e video ripresi durante le feste per lo spring break, uno dei momenti più selvaggi della tarda adolescenza statunitense. In The Guy Game finisce anche la foto di una ragazza minorenne, in topless. Segue causa milionaria nei confronti non solo dello studio di sviluppo del gioco, ma anche di Sony e Microsoft che hanno dato il via libera alla commercializzazione di The Guy Game per le loro console.
Per maggiori informazioni: “I giganti finiscono nei guai: foto di una minorenne in topless in un videgioco” - GamesIndustry.biz
Legenda: [WC] Wild Card - Ha debuttato questo mese, ma il giorno esatto non è noto.
Posso solo esistere / In eterno vivere / Senza avere gli attimi / Degli amanti giovani