È successo il 21 giugno: Tekken 2 e...
Tekken 2, King's Field 3, Folklore e Shadows of the Damned.
Chiunque ci fosse, ed eravamo in tanti, ricorda di sicuro la velocità della generazione della prima PlayStation. Si passò nel giro di pochi mesi da Tekken a Tekken 2, con un salto tecnico evidente. Quell’episodio dei picchiaduro di Namco rimane uno snodo cruciale della storia della console di Sony, che all’arrivo del terzo (nel 1998) si era già presa tutto il mercato e la fiducia che dovesse prendersi. Anche attraverso lo stupefacente Tekken 2. Oggi c’è anche King’s Field 3, raccontato da Luca Spinelli, uno che i giochi di From Software li giocava “before it was cool”. Grazie Spino!
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Oggi nel 2011
Debutto: PlayStation 3 (Sony), Xbox 360 (Microsoft)
Shadows of the Damned è una bestia dal profilo confuso e per questo affascinante. Visto da lontano è un gioco d’azione che prova a far venire i brividi, quando ci si avvicina si scopre però la sua anima da fumettone autoironico. Da una certa angolatura somiglia parecchio alle grandi produzioni di un editore monumentale quale è Electronic Arts, che difatti lo pubblica, ma in effetti è l’espressione della volontà artistica di una creatura simile a Cerbero: Goichi Suda (killer7, Executive Producer), Shinji Mikami (Resident Evil, Creative Producer) e Massimo Guarini (Naruto: Rise of a Ninja, Director). Il gioco è godibile e mentre si scaricano le armi a disposizione del protagonista Garcia Hotspur addosso ai demoni, il carattere più evidente è l’istrionismo di Suda. Non vincerà premi alla fine dell’anno, ma va bene anche così.
In Shadows of the Damned i giocatori combatteranno per l’amore nella più pericolosa delle arene… l’inferno. SI ritroveranno circondati dai demoni, decisi a fare a pezzi i loro cuori e le loro anime. Solo i più forti sopravvivranno.
Shinji Mikami - Creative Producer Grasshopper Manufacture
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Oggi nel 2007
Debutto: PlayStation 3 (Sony)
Game Republic, lo studio di Yoshiki Okamoto (figura chiave della storia di Capcom fin dagli anni Ottanta), lancia Folklore. Dal Giappone all’Irlanda il viaggio non è breve, ma è quello in cui decide di imbarcarsi il gruppo di sviluppo, seguendo il Director Takashi Shono (Tech Romance, Genji: Days of the Blade). Folklore è un gioco di ruolo d’azione, in cui la dimensione dei vivi e quella dei morti scopre di avere un punto di sovrapposizione nel paesino irlandese di Doolin. Su schermo si possono interpretare due ruoli: quello del giornalista Keats, esperto di occulto, o quello di Ellen, figlia alla ricerca della madre.
Se esistesse una dimensione alternativa in cui i videogiochi fossero liberi di essere solo stilosi e belli da vedere, senza doversi anche preoccupare di risultare divertenti, Folklore si troverebbe a suo agio. La splendida estetica fantasy e la colonna sonora creano un’atmosfera in cui si alternano e meraviglia e angoscia, ma il gameplay è prevedibile e noioso.
Joe Juba - Game Informer1
Oggi nel 1996
{ di Luca Spinelli }
Debutto: PlayStation (Sony)
Action game fantasy di From Software con visuale in prima persona, al suo debutto King's Field III “vantava” una grafica brutta e un motore obsoleto che rallentava ogni colpo di spada manco il personaggio si trovasse sott'acqua. I colori erano grigi, bigi, smorti e spenti. Non ricevette grandi attenzioni nel lontano '96, ma sotto la superficie si celava un gioiellino di rara bellezza, un'esperienza brutale e senza compromessi che aveva gettato le fondamenta per il capolavoro di questo sviluppatore: Demon's Souls. Tornare alle origini del mito oggi sarebbe quasi impossibile ma giocato allora dava l'impressione che da questa pietra grezza potesse nascere una leggenda. Almeno, a me l'aveva data eccome!
Oggi nel 1995
Debutto: arcade
A volte i seguiti surclassano chi è venuto prima. Nei videogiochi è successo innumerevoli volte, probabilmente perché c’è molta matematica dentro a questi affari misteriosi. Le conoscenze che si espandono, la tecnologia che avanza, i conti che portano a numeri sempre più grandi: ed ecco che i figli finiscono per arrivare ben oltre a dove si erano fermati i padri. Nel campo dei picchiaduro a incontri è successo di certo con Street Fighter II ed è successo, altrettanto certamente, con Tekken 2. Che, a ben vedere, non porta molti nuovi argomenti al suo discorso, limitandosi a fare tutto meglio di come non avesse fatto nemmeno un anno prima. Come se fosse poco. Certo, verrà tramandato che ci sono alcuni nuovi movimenti, di certo apprezzati da chi vorrà ambire a trionfare nei tornei, ma i lavori più consistenti hanno riguardato la realizzazione tecnica e la presentazione visiva.
La parte più interessante [di Tekken 2] è il suo stile molto vigoroso con tanto di mosse in stile wrestling, che lo differenziano dal suo parente più prossimo: Virtua Fighter 2. La diversificazione delle mosse e le combinazioni mettono il gioco tra i migliori del genere, anche se non si tratta di un vero picchiaduro 3D. Namco avrebbe potuto fare di più? O forse quella di far arrivare Tekken 2 mentre gli altri picchiaduro sono ancora in sviluppo è stata una scelta strategica?
Next Generation2
Giocaci oggi: PlayStation
Per non parlare di…
Conker: Live & Reloaded, Battlefield 2 (2005), Driver 3 (2004).
Qualcosa in più…
Per accompagnare Folklore al suo lancio in Europa, Sony e Game Republic organizzarono un concorso. Per circa un mese, tra settembre e ottobre del 2007, il pubblico venne invitato a creare un nuovo personaggio che sarebbe poi stato incluso nel videogioco. A vincere fu Jeff Read dal Regno Unito, precedendo concorrenti dalla Francia, dall’Australia e dalla Spagna, oltre a un ulteriore concorrente dal Regno Unito. La creazione di Jeff fu “Malion”, un “leone delle spore” che avrebbe attaccato muovendosi in circolo attorno ai protagonisti e creando una nube tossica. /
La versione da sala di Tekken 2 propose un totale di venticinque combattenti a disposizione dei giocatori, anche se inizialmente la selezione avveniva solo tra dieci. Altri personaggi da utilizzare sarebbero stati inseriti automaticamente dal gioco al ritmo di uno alla settimana, per dieci settimane. Altri cinque erano invece collegati all’utilizzo di codici (più o meno) segreti.
…e un fatto di oggi, da GamesIndustry.biz
21 giugno 2010: Un Kinect ti allunga la vita. L’Xbox 360, lanciato nell’autunno del 2005, potrebbe a questo punto trovarsi solo a metà di un ciclo vitale che quindi toccherebbe i dieci anni. Sarebbe un record nel settore delle console. A sostenerlo è Chris Lewis di Microsoft: “Con questa nuova versione dell’Xbox 360 e il Kinect, abbiamo almeno altri cinque anni per questa generazione, in cui continueremo a offrire grandi esperienze alle persone”. Il riferimento è non solo alla periferica che riconosce i movimenti nello spazio, ma anche al redesign dell’Xbox 360 che porterà la console a essere più piccola e più silenziosa.
Per maggiori informazioni: “Kinect allungherà il ciclo vitale dell’Xbox 360 di cinque anni” - GamesIndustry.biz
Fast forward: il Kinect fu un grosso successo per Microsoft e l’Xbox 360, il cui ciclo vitale si interruppe comunque nel 2013, quando venne lanciato l’Xbox One. A quel punto erano passati tre anni dalle parole di Lewis. Sad trombone.
Legenda: [WC] Wild Card - Ha debuttato questo mese, ma il giorno esatto non è noto.
Wondering how things got this way? / Okay, okay, okay
Dicembre 2007 (#176)
Settembre 1995 (#09)