È successo il 20 febbraio: The order: 1886 e...
Dig Dug, Sonic e gli Anelli Segreti, Crackdown e The Order: 1886.
Seguendo come un cane da tartufo le tracce che mi hanno portato a trovare un articolo del 1982 che si occupò di Dig Dug, così da arricchire la scheda che trovate oggi, ho scoperto Joystik. Fu una pubblicazione specializzata pubblicata negli Stati Uniti, con un’impostazione grafica infinitamente più curata ed elegante di quanto non si trovasse nella quasi totalità delle altre riviste dedicate ai videogiochi in quegli anni. Bravi!
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L’epoca vittoriana fa da scenario all’azione di The Order: 1886. Sony e Ready at Dawn hanno lavorato sull’immagine per dare al gioco una patina cinematografica, a cui si adegua anche il resto della produzione. Di fronte alle cineprese virtuali c’è un ordine di cavalieri scelti che combatte una guerra lunga secoli, questa volta tra le strade di una Londra in cui il sovrannaturale coesiste con l’alta tecnologica. The Order: 1886 è uno sparatutto in terza persona dalle spiccate ambizioni estetiche e narrative.
Per quanto riesca ad azzeccare alcuni dei fondamentali, The Order: 1886 è stato pubblicato senza gli strumenti per poter rispondere alla domanda più importante: “cosa ha da offrire che non sia già stato fatto meglio da altri giochi?”.
Justin McElroy - Polygon1
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