È successo il 24 giugno: Commandos e...
Commandos, Incredible Crisis, Advance Wars 2: Black Hole Rising, Grid Autosport e Her Story.
C’è stato un periodo in cui giocavo a qualsiasi cosa, era il periodo in cui uscì Commandos. Avevo diciotto anni, pochissima intenzione di studiare e la fortunata benedizione di poter frequentare una redazione che mi “offriva” tonnellate di videogiochi. Nel mese in cui stavo giocando a Commandos, ero anche sulla versione per PC di Final Fantasy VII, poche settimane dopo sarebbe toccato a Banjo-Kazooie per il Nintendo 64 e Winning Eleven 3 France ‘98 per la PlayStation. Nel mentre stavo consumando Adore degli Smashing Pumpkins. Che cavolo, sto piagnucolando ripensando ai miei diciotto anni: speravo meglio.
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Her Story, la sua versione, quella della moglie di un uomo scomparso. In Inghilterra, nel 1994. Sam Barlow (Silent Hill: Shattered Memories) ha scritto e assemblato un videogioco “giallo” che si muove a scatti in ogni direzione. Il ruolo interpretato da chi gioca è un investigatore seduto di fronte al proprio terminale: attraverso i filmati delle deposizioni della donna, tagliuzzati e proposti a seconda delle ricerche effettuate dal giocatore, dovrà arrivare a una verità.
Se sai usare Google, sai giocare a Her Story. Il funzionamento della ricerca delle clip nel database è talmente semplice che chiunque può iniziare a giocare. Ma è una meccanica che rivela presto la sua profondità e complessità. Ci sono dei momenti in cui hai la sensazione di avere un vero dialogo con questa donna e la sua versione della storia.
Sam Barlow - Director Half Mermaid Productions
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