È successo il 19 febbraio: Metal Gear Rising Revengeance e...

Ikari Warriors, Noby Noby Boy e Metal Gear Rising: Revengeance.

Molto Giappone nel 19 febbraio descritto dalla selezione di Day One. L’apprezzamento per il machismo digitale, perennemente in voga (pur con interpretazioni differenti), unisce Ikari Warriors a Metal Gear Rising: Revengeance. In mezzo rimane Noby Noby Boy, un gioco venduto a 3,99 Euro che non sa come c’è finito lì, ma che con l’innato trasporto di un labrador prova comunque ad abbracciare gli altri due.

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Oggi nel 2013

(Immagine: Konami)

Debutto: PlayStation 3 (Sony), Xbox 360 (Microsoft)

Metal Gear Rising: Revengeance non è costruito sulla tradizionale filosofia della serie creata da Konami e Hideo Kojima alla fine degli anni ‘80. Di Tactical c’è sicuramente qualcosa, di Espionage davvero poco, ma di Action moltissima. Progetto accompagnato da più bassi che alti nella sua dimensione pubblica precedente al lancio, tra cui la riassegnazione dello sviluppo a uno studio esterno (Platinum Games) che ha portato a cestinare una parte significativa del lavoro svolto da Kojima Productions, Revengeance alla fine è riuscito a spuntarla.

(Immagine: Konami)

Quello proposto oggi è un festival di lame ed esagerazioni, sempre pronto a spingersi sulla soglia del ridicolo… rimanendo per questo, a ben vedere, coerente con l’universo di Metal Gear.

Questo nuovo gioco di Metal Gear trasporta l’amata serie in territori inesplorati. Pur mantenendo quell’approccio alla narrazione epica per cui ogni Metal Gear è conosciuto e amato, Meta Gear Rising: Revengeance mette alla prova i giocatori con un gioco d’azione sofisticato che i fan di ieri e di oggi di Metal Gear apprezzeranno e con cui si divertiranno.

Tomoyuki Tsuboi - President Konami Digital Entertainment

Giocaci oggi: Steam | Xbox

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Oggi nel 2009

(Immagine: Bandai Namco)

Debutto: PlayStation 3 (Sony)