Una newsletter più che quotidiana
A volte la storia ha straripato e sono nate le giornate in due parti.
Quando spiego a qualcuno che cos’è Day One, di solito non va bene al primo colpo. Immagino che la confusione iniziale sia in parte dovuta al fatto che, pur utilizzando la struttura e il metodo distributivo di una newsletter, non sia in effetti una newsletter. Non lo è perché non racconta le novità e non è un aggiornamento riguardo a un argomento specifico. Nella mia testa Day One è un appuntamento quotidiano che viene consegnato ogni mattina sull’uscio della propria casella email: un foglio con scritte alcune cose interessanti e curiose, ma non troppe cose. Si dovrebbe poter leggere in pochi minuti o, non essendo un unico testo discorsivo, anche abbandonare e riprendere nella successiva pausa caffè.
L’altro commento che mi donano appena capiscono che è prevista una puntata per ogni singolo giorno dell’anno, suona molto simile a: “ma chi se la legge una cosa del genere?”. Non so chi se la leggerà, lo scoprirò. Però ogni giorno c’è chi ascolta un podcast o legge qualcosa riguardo a politica, attualità, musica, film e anche videogiochi: quindi ammetto che mi sorprende un po’ la sorpresa. La conseguenza ovvia di questo commento è l’inevitabile: “ma chi vorrebbe pagare per leggere una newsletter quotidiana?”. Questa mi pare più un’uscita generata da vent’anni di mala educazione riguardo all’idea di pagare (anzi di non pagare affatto) per il lavoro di chi scrive. Ma anche a questo dubbio, che comunque è legittimo, troverò una risposta tra qualche mese.
Parlando con amici e colleghi del progetto, ho avuto grande difficoltà e quasi imbarazzo nello spiegare che, a ben vedere, le puntate di Day One non saranno 365, come i giorni dell’anno… ma di più. È vero, i giochi che compaiono in ogni puntata sono frutto di una selezione e non certo tutti quelli che sono stati pubblicati in quel dato giorno, ma anche una selezione a volte si è dimostrata semplicemente troppo ricca per poter essere infilata tutta dentro un’unica puntata. Nei decenni presi in considerazione ci sono alcuni giorni dell’anno in cui sono usciti troppi giochi e console. E anche lasciando fuori qualcosa, di nomi che hanno contribuito a scrivere un pezzetto della Storia dei videogiochi ne sono rimasti comunque troppi.
Per questo a volte potrà capitare di ricevere due puntate di Day One nello stesso giorno. Non capiterà molte volte. Nel momento in cui scrivo ho completato otto mesi di puntate (dal 1° di ottobre al 31 di maggio) e le giornate doppie sono poco meno di dieci. Di certo se ne aggiungerà qualcuna, perché devo ancora affrontare due mesi gonfi di nomi ed eventi come sono quelli di giugno e settembre, ma credo proprio che rimarremo attorno alle 15 “giornate doppie”. Saranno però delle puntate talmente piene di cose epocali, che sono sicuro non si annoierà nessuno.
Questa mattina in treno un tizio tra i quaranta e i cinquant’anni, seduto davanti a me, stava battendo sui tasti del portatile, ben ordinato nel suo completo in giacca e cravatta. Quando poi è arrivato alla sua destinazione, ha alzato lo zaino per mettere via il computer: sullo zaino c’era attaccata una spilla della forma di una cartuccia del Game Boy, con scritto “retrogaming”. Le generazioni di videogiocatori sono tante, sono ovunque, c’è spazio per scrivere e parlare di videogiochi in tanti modi, anche ogni giorno. E, qualche volta, anche due volte al giorno.
Un abbonamento superpiù!
Vi ricordo che è già possibile tramutare la propria iscrizione gratuita a Day One in una promessa di iscrizione a pagamento, che assicura di ricevere tutte le puntate (che, spoiler, saranno più dei giorni dell’anno!). Si può fare partendo da questo link (teoricamente anche dal pulsante qua sopra, ma mi sembra che non funzioni come previsto). Se invece non avete ancora un’iscrizione… potete comunque partire dallo stesso pulsante.