È un almanacco illustrato
Ogni giorno, assieme alle parole, ci saranno anche immagini di gioco, illustrazioni ufficiali, bozzetti ricercati o foto dell'epoca.
Nella versione iniziale di Day One ho utilizzato una “gabbia” molto essenziale, pescata tra i modelli grafici disponibili gratuitamente in rete, per poter inserire facilmente tre immagini una vicina all’altra. La mia idea era di avere un trittico di screenshot o di illustrazioni che si appoggiasse in cima al testo, con le tre schede dei relativi giochi che prendevano il resto dello spazio di ogni puntata. E morta lì.
Ma il risultato non mi piaceva e mi sono fatto velocemente prendere la mano. Nel giro di pochi giorni, Day One si è trasformato da un almanacco dei videogiochi, a un almanacco illustrato dei videogiochi.
Che si tratti di immagini di gioco o di artwork, mi è sempre piaciuto rimirare tutto ciò che riempiva le pagine delle riviste (al di là dei testi, sì). Una percentuale significativa del fascino che esercitavano su di me i mensili dedicati era proprio la grafica, l’impaginazione e il modo in cui gli articoli venivano perfezionati dalle immagini. Non so se abbiate dei ricordi dei mondiali di calcio di USA ‘94 e quali siano, tra i miei ci sono alcune serate passate sul tavolo in cristallo della sala della casa in cui sono cresciuto. Sul televisore le partite dagli Stati Uniti e di fronte a me i doppioni di Console Mania portati a casa dalle fiere milanesi (Smau, Bit e Abacus). Le usavo come fonti: ritagliavo immagini e loghi, che poi riassemblavo in una mia rivista fai-da-te, che completavo con titoli messi assieme con caratteri trasferibili, fondini con carta colorata adesiva e… testi scritti a mano.
Quando poi ho avuto modo di lavorare nelle redazioni di alcune di quelle stesse riviste che imitavo mentre Baggio ci salvava all’ultimo minuto contro la Nigeria, credo di aver prestato il massimo dell’attenzione verso la cura estetica di quelle pagine (anche grazie ad alcuni maestri, tra cui Claudio Tradardi).
Su Day One ho cercato di riversare la stessa passione. La ricerca per le immagini che troverete in ogni puntata/giornata di questo almanacco ha richiesto almeno lo stesso tempo che è stato necessario per studiare i giochi e i loro testi. Nella scheda della prima uscita di Flicky (Sega, 1984), quella in sala giochi, non troverete uno screenshot della conversione per il Mega Drive o l’Amiga e nemmeno il disegno utilizzato per la copertina delle edizioni per computer o per il Master System. Ci saranno screenshot e illustrazioni della versione da sala e se così non sarà, si tratterà di eccezioni di cui verrà spiegata l’origine. E quelle immagini di gioco non saranno distorte e il formato non verrà mai modificato, così come non saranno compresse e non vedrete artifici che ne compromettono la pulizia e le informazioni comunicate dai colori e dal dettaglio dei pixel.
Gli artwork sono stati cercati e trovati in una ampia raccolta di press kit e in database ufficiali ancora disponibili online, anche a fronte di costi di abbonamento per il download dei file. Tranne casi più unici che rari, tutte le immagini di gioco sono quelle fornite dai produttori o dagli editori dei videogiochi, oppure sono state scattate da me durante le prove dei giochi attraverso degli emulatori.
Nel caso degli emulatori ho comunque cercato di preservare l’impatto dei giochi originali. Vuole dire che non ci sono screenshot di Turok: Dinosaur Hunter per Nintendo 64 in altissima risoluzione, senza l’effetto nebbia tipico dei giochi per N64 e/o con pacchetti di texture rifatti dalla community dei suoi appassionati. Anche per questo ci sono casi in cui i giochi di alcune console sono più facilmente rappresentati dai disegni ufficiali, piuttosto che dagli screenshot veri e propri: l’epoca di PlayStation, Saturn e Nintendo 64 può essere difficile da presentare, oggi, senza tradire i limiti dell’epoca.
Ma in effetti sì, ci sono alcune immagini scattate da un’altra persona, sono quelle riprese da The King of Grabs, un progetto che si è messo in testa di proporre tonnellate di screenshot “grabbati” seguendo la mia stessa filosofia. Quando sono incappato nelle pagine di The King of Grabs, per puro caso, ho pensato di aver trovato qualcuno che in questo campo è esigente quanto me. E allora ho contattato il responsabile e autore unico di The King of Grabs, Paul Mallinson, chiedendogli di poter “pescare” alcuni screenshot dal suo sito per utilizzarli in Day One.
Mallinson ha accettato e quindi vi potrà capitare di trovare alcune immagini accreditate a lui e a The King of Grabs. Il suo lavoro è eccellente e ho anche scoperto che in passato Mallinson è stato uno dei responsabili di PC Zone, rivista inglese di cui Zeta/PC Zeta deteneva i diritti per la traduzione degli articoli, negli anni in cui ho lavorato nella sua redazione. Quindi, in qualche modo, il legame era già stato stabilito oltre venticinque anni fa.
C’è stata anche un’altra collaborazione, quella con la squadra dello Scanlendario, un’iniziativa benefica che da tre anni produce un calendario pieno di foto di videogiochi (prima) e console o computer (negli ultimi due anni). In alcuni casi proprio alcuni scatti degli hardware da gioco realizzati per lo Scanlendario da Nicola Bernardi sono finiti dentro le relative schede su Day One.
Infine: una larga parte delle composizioni di immagini di Day One saranno (anzi già sono) in formato non compresso PNG, che mantiene anche le trasparenze. Questo per rendere tutto più ordinato quando si visualizzano le email in modalità notturna o comunque con uno sfondo che non sia bianco. Spero apprezzerete almeno la metà di quanto apprezzerei io, ma che non abbiate neanche un terzo delle mie tare mentali sull’argomento.
E ora torno alle immagini dei titoli in giapponese dei giochi per Neo Geo da appiccicare nelle relative schede.
Un abbonamento superpiù!
Vi ricordo che è già possibile tramutare la propria iscrizione gratuita a Day One in una promessa di iscrizione a pagamento, che assicura di ricevere tutte le puntate (che, spoiler, saranno più dei giorni dell’anno!). Si può fare partendo da questo link (teoricamente anche dal pulsante qua sopra, ma mi sembra che non sempre funzioni come previsto). Se invece non avete ancora un’iscrizione… potete comunque partire dallo stesso pulsante.